Quanti tipi di esami puoi affrontare? Eccone alcuni e il modo migliore per superarli
Febbraio, mese breve eppure intenso: festeggiamenti di San Valentino per le coppie, il Carnevale che sta per arrivare, magari qualcuno festeggia anche il proprio compleanno… insomma, gli eventi non mancano affatto. Ma, soprattutto, a Febbraio si verifica un avvenimento importantissimo, che scombussola la vita di ogni studente e non lo fa dormire la notte. Purtroppo, non stiamo parlando di un mercoledì sera in discoteca, ma della tanto temuta sessione invernale. In realtà, questa non è poi tanto diversa dalle altre sessioni d’esame. L’unica differenza? Febbraio ha solo 28 giorni. Ed ecco la fregatura: meno tempo, anche se parliamo solo di pochi giorni, per studiare che, rapportato all’ingente quantità di materiale da approfondire, fa in modo da rendere ciascuno di noi il peggiore tra gli studenti in crisi. Tuttavia, non bisogna disperare: con il giusto impegno e tanta forza di volontà, anche gli esami peggiori possono essere superati. Per questo, abbiamo deciso di darvi una mano, fornendovi una serie di esami in cui potreste imbattervi durante il corso delle vostre carriere e il modo migliore per affrontarli. Quindi, keep calm e occhi ben aperti!
1) Colpo di fortuna: generalmente chiamato “botta di culo”, è quell’esame in cui la Dea della Fortuna fa il 99% del lavoro al posto tuo. Non studi, sai a malapena un argomento o due e, grazie a non si sa quale divinità, il professore ti chiede proprio ciò che hai studiato. L’esame viene superato con un voto ben sopra le aspettative iniziali e, chissà, magari pensi anche di poter diventare un habitué del sistema. Ricordate, però, che è vero che la fortuna aiuta gli audaci, ma è anche vero che è un caso che può capitare anche solo una volta in tutta la carriera!
2) La fregatura: ricordate ciò che è stato detto a proposito del colpo di fortuna? Bene, dimenticatelo, perché qui ci troviamo di fronte al caso opposto rispetto al precedente. E’ l’esame per il quale ti prepari da mesi, studiando senza sosta e prendendo spunto da tutte le fonti possibili. Tuttavia, tralasci un argomento, magari per una svista o forse perché proprio ti è indigesto. Quale sarà l’argomento che ti verrà chiesto e sul quale il prof si impunterà? Inutile parlarne. E, soprattutto, inutile parlare dell’esito dell’esame. Rimandato in due minuti, mentre magari il collega accanto a te è stato baciato dalla Fortuna sapendo la metà di ciò che sapevi tu. Ingiustizie della vita? Può darsi, ma all’università non si può non fare i conti anche con questi episodi!
3) Il salto: hai studiato, magari anche tanto, ma non c’è niente da fare, la paura ti attanaglia. Decidi quindi di non presentarti all’appello. Oppure, ti presenti in facoltà e, una volta che il prof ha pronunciato il tuo nome, ti rendi conto che è proprio arrivato il tuo momento. In preda all’ansia, decidi di andare via. Questo, probabilmente, potrebbe farvi sentire meglio nell’immediato futuro, ma poi potreste rimpiangere quell’opportunità mancata per molto tempo ancora. Quindi, siate sicuri di voi stessi e affrontate la paura! Se siete certi di aver dato il massimo, le probabilità di essere ricompensati saranno molto alte, a prescindere dal fatto che la fortuna sia o meno dalla vostra parte!
4) Il soliloquio: il tipico esame in cui il tuo ruolo è non quello del protagonista, ma del semplice spettatore. La vera star in quei venti minuti è il tuo professore, che parla con te dimenticandosi che sei tu quello che deve essere posto sotto esame. La tua parte in questo spettacolo? Accondiscendere, mostrarti interessato e fare qualche breve intervento di tanto in tanto. Da parte sua, non solo il prof si ricorderà della tua presenza, ma apprezzerà le tue intrusioni nel suo monologo senza fine e l’esame andrà come avevi sperato.
5) Il sopravvissuto: “Questo non è un esame, è una guerra!”. Quanti di voi non hanno mai pronunciato una frase del genere? La verità è che non ti senti più uno studente, ma un soldato che deve portare a termine una missione. Pronto a superare tutti gli ostacoli che ti si pongono di fronte, non riesci ad evitare il più grande e il più pericoloso: l’assedio da parte del professore. Invece delle bombe atomiche, piovono domande da tutte le direzioni e non sempre riesci a salvarti. Eppure, proprio nel momento in cui pensi che tutto sia perduto, una domanda, quella giusta, ti salva. E, anche se con un 18, riesci a scamparla e, soprattutto, senti di aver fatto il tuo dovere per te stesso e per tutti quegli studenti che, come te, si sentono come in una trincea all’inizio di ogni sessione d’esami.
Ovviamente, questi sono solo alcuni dei tanti casi di fronte a cui ogni studente può trovarsi almeno una volta in tutto il suo percorso universitario. Gli altri dipendono tutti da voi, dalle vostre esperienze e dal vostro modo di affrontare le difficoltà. Un ultimo consiglio? Cercate di dare il massimo, sempre e comunque. Siate positivi e affrontate tutto con tranquillità e, a prescindere da come andranno le cose, siate sempre orgogliosi dei risultati che avete ottenuto.
Detto questo, non ci resta che augurarvi un grosso “In bocca al lupo” per questa lunga sessione invernale, con la speranza di concedersi una bella settimana di riposo al termine di questa lunga battaglia a favore della cultura. Soldati, fatevi onore!
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