Benedettini: la guida per non perdersi all’interno del DISUM

Questa facoltà è un vero e proprio labirinto!”. Se avete pensato o esclamato almeno una volta nella vostra carriera universitaria questa frase, con ogni probabilità siete studenti di Lettere, Lingue, Filosofia o Scienze della Comunicazione. L’ex monastero dei Benedettini è senza dubbio la facoltà più splendida e più ricca di storia. Ma anche la più dispersiva: si fa in un attimo a smarrire “la diritta via”. Niente paura, non c’è alcun bisogno di pescare una vecchia bussola o affidarsi al GPS del telefonino: Liveunict entra in vostro soccorso con una guida tematica per trovare ogni aula del dipartimento.

Lezioni: dall’A1 all’aula Santo Mazzarino: Prima preoccupazione di ogni studente è quella di riuscire a trovare le aule delle lezioni. Esse si trovano quasi tutte all’esterno del cortile principale dell’ex monastero: entrando dall’ingresso principale, direttamente sulla nostra sinistra troviamo l’aula 67 seguita poco dopo dall’aula75. Proseguendo a “L”, ci avviciniamo verso le due grandi aule A1 e A2: la prima è accessibile direttamente dal cortile mentre la seconda,che si trova esattamente sotto di essa, è raggiungibile tramite le scale interne. Accanto, un lungo corridoio ospita in ordine le aule dall’A3 all’A9. Uscendo nuovamente nel cortile, di fronte a noi troviamo le aule numerate progressivamente come la 13, la 28 e la 30.

Aule di ricevimento dei professori: Entrando dentro il monastero troviamo numerose aule: un tempo celle dei monaci, oggi veri e propri “patiboli” per gli studenti: è qui che si svolgono i temuti esami orali. Per orientarsi bisogna considerare che i numeri crescono progressivamente in senso orario lungo il perimetro rettangolare. Le aule numero “100” sono quelle del primo piano, mentre le “200” si trovano al secondo piano.

Aula magna o Auditorium? E il Coro di Notte? Errore tipico delle matricole e di amici e parenti che assistono alle sedute di laurea è quella di confondere l’Aula Magna con l’Auditorium De Carlo. Essi in realtà si trovano in due zone diametralmente opposte: l’aula Santo Mazzarino è situato alla fine del lungo corridoio del secondo piano, di fronte l’entrata di via Biblioteca. L’auditorium invece si trova alla fine del cortile centrale dell’ex Monastero, dopo le aule che vanno dall’A1 all’A9. Il Coro di Notte,“salotto” della facoltà che spesso ospita conferenze prestigiose, si trova al secondo piano esattamente al centro del vecchio complesso monastico.

Biblioteche, emeroteca e zone studio: All’interno della facoltà troviamo due biblioteche: per accedere a quella sotterranea,che comprende anche l’emeroteca, basta scendere le scale che si trovano alla fine del corridoio principale del primo piano. La preziosa biblioteca Ursino Recupero si trova invece al secondo piano, accanto all’aula Santo Mazzarino. L’ex monastero dei Benedettini si distingue per l’alto numero di aule e zone studio: le principali sono il “ponte” del primo piano e quella delle cosiddette “aule nuove”, sopra le A3-A9.

Il DISEUR, la MU.SA e il Palazzo Ingrassia: L’enorme scala bianca che si trova alla fine del Giardino dei Novizi (secondo piano) non è una Stairway to Heaven: qui si trova il DISEUR, che contiene le aule dei docenti di lingue, Storia del Teatro e dello Spettacolo e Letteratura Moderna e Contemporanea. In via Biblioteca si trovano invece il Palazzo Ingrassia(conosciuto da chi studia Archeologia,Beni Culturali, Lettere Classiche) e la “casetta” de la M.U.S.A,il laboratorio multimediale della facoltà.

Bar, Macchinette e bagni: Se lo stomaco brontola, la natura chiama o il vostro serbatoio di caffeina è entrato in riserva, risulta utile conoscere il luogo più vicino dove andare. Il Bar si trova al centro del cortile. Quattro le zone-macchinette: una in aula 74(l’aula autogestita dagli studenti), una alla fine del corridoio del primo piano, una all’entrata del Diseur e una all’interno del Palazzo Ingrassia. I bagni si trovano invece vicino le aule A2, all’interno del Bar, nelle aule 21 e 202, al Diseur e al secondo piano di fronte al Giardino dei Novizi.

Antonio Percolla

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