Sembra essere confermato lo sciopero a cui parteciperanno diversi docenti italiani durante la sessione autunnale 2016/17. Come già anticipato, tra il 28 e il 31 ottobre 2017 saranno sospesi alcuni appelli d’esame.
Un nuovo intervento del prof. Carlo Ferraro, che guida lo sciopero del Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria, introduce alcune novità. Il docente precisa che “tutti hanno il diritto di scioperare, non solo quelli che hanno firmato la lettera di proclamazione dello sciopero, perché non è necessario che ci si ‘iscriva’ in una lista preventiva di scioperanti”. Pare difatti che chi abbia firmato la lettera lo abbia fatto per proclamare lo sciopero pubblicamente ma anche per invitare a scioperare tutti.
Ciò significa che la lista, che era stata presa come punto di riferimento da parte degli studenti, potrebbe non essere aggiornata né in seguito né al momento dello sciopero. Anzi, potrebbero aggiungersi ancora aggiungersi i nomi di altri docenti, perché il Movimento non ha ancora dato indicazioni operative su cosa fare per lo sciopero. Sarebbe, a questo punto, consigliabile fare riferimento alle pagine personali dei docenti, nel caso in cui pubblicassero un avviso sulla sospensione del primo appello.
Il prof. Ferraro ha anche precisato che lo sciopero riguarderà un solo giorno, quello corrispondente al primo appello seguendo l’ordine temporale che va dal 18 agosto al 31 ottobre. Il Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria ha, inoltre, incontrato una Commissione al Miur per la proclamazione dello sciopero.
“Per ridurre il disagio agli studenti, – spiega Carlo Ferraro – la Commissione ci ha prospettato di valutare il differimento dello sciopero alla sessione invernale. Abbiamo risposto che ciò avrebbe creato agli studenti pari disagio, se non peggiore. Per quanto riguarda i chiarimenti sulle modalità dello sciopero la Commissione ci ha chiesto chiarimenti su un solo aspetto, che del resto noi avevamo ben presente. Esso riguarda gli studenti chedevono laurearsi nella sessione autunnale, ai quali lo sciopero potrebbe far scadere i termini utili per farlo”.
“Abbiamo risposto che, ove necessario, – continua – basterebbe spostare i termini o le sedute di laurea di qualche giorno e il problema scomparirebbe, e che ciò è nelle prerogative del MIUR e dei Rettori. Poi, dato che MIUR e CRUI, pur sollecitati, non hanno assunto alcun impegno al riguardo, abbiamo dichiarato alla Commissione che se essa stessa ci chiederà un appello straordinario riservato ai soli laureandi “certificati”, noi non avremmo avuto obiezioni”.
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