Una settimana di controlli, badge e sospensioni a Taormina in vista del 43° G7, che si terrà il 26 e il 27 maggio 2017. I commercianti sono preoccupati per le loro attività e chiedono chiarimenti sulle direttive disposte per l’evento, che ha condannato la città a un periodo di isolamento.
Il vertice dei ministri dell’economia delle sette nazioni sviluppate, comunemente noto come G7, si svolgerà questa volta a Taormina, dove si riuniranno i leader di Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Canada, su scelta dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, con il desiderio di sviare l’opinione pubblica mondiale dalle affermazioni di un leader internazionale in un precedente vertice, il quale aveva evidenziato il pregiudizio che vede la Sicilia come terra di mafia.
La città di Taormina si prepara. pertanto. all’atteso evento con controlli, badge e sospensioni, che sembrano svalutare le attività dei commercianti. Dal 15 al 22 maggio, infatti, è stato istituito un controllo da parte del Sindaco di Taormina Eligio Giardina, con la successiva emissione di badge per studenti, turisti e operatori che giungeranno a Taormina. Dal 22 al 28 maggio, invece, verrà sospeso l’arrivo dei bus dei croceristi e i turisti non potranno uscire dal centro storico o accedere alla cosiddetta “zona rossa“, compresa tra Porta di Catania e Porta di Messina. “Nessuno resterà a casa” assicura comunque il Sindaco, ma le sue parole non sembrano soddisfare tutti quei commercianti che, invece, guardano con rammarico all’evento prossimo.
Per questo motivo, infatti, è stata indetta una riunione nella sala consiliare del Palazzo dei Giurati, che avrebbe dovuto far chiarezza circa le direttive disposte dall’Amministrazione. Il Presidente di “Imprenditori per Taormina” Franco Parisi ha, infatti, chiesto “che la struttura congressuale sia fruibile per tutti i giorni dell’anno. Non è sufficiente per la città solo un’agibilità provvisoria dell’edificio“. Le richieste sono molteplici, i malcontenti largamente diffusi: i commercianti si fanno portavoce di una città che non riesce ancora a gestire la situazione in un momento così importante che potrebbe rivalorizzare la Sicilia e, soprattutto, far ricredere molti sulla presunta veridicità degli stereotipi legati alla Sicilia.
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