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Aeroporto Comiso, addio a Ryanair: si riparte da Aeroitalia

Sospiro di sollievo per l'aeroporto di Comiso, dopo l'addio di Ryanair. Annunciati nuovi collegamenti da Aeroitalia per rilanciare lo scalo del Ragusano.

Giorni difficili per l’aeroporto di Comiso, dopo l’addio di Ryanair che, di fatto, ha reso inattivo lo scalo situato nel Ragusano. Ma non tutto è perduto. A correre ai ripari, infatti, arriva la compagnia a capitale privato Aeroitalia che, dopo aver annunciato importanti novità per i collegamenti da e per Palermo e Catania, ha presentato anche le tratte dall’aeroporto di Comiso.

Continua, quindi, il contributo della giovane compagnia italiana per collegare gli scali siciliani alle altre destinazioni, cercando di contrastare il caro voli, tema molto affrontato dal presidente della Regione Renato Schifani, scagliatosi contro Ita mentre pare si stiano istaurando buoni rapporti con Aeroitalia. I voli da Comiso diventeranno operativi dal 15 maggio, con collegamenti verso Roma Fiumicino, Milano Bergamo e Bologna Forlì. Lo ha annunciato Gaetano Intrieri, amministratore delegato di Aeroitalia. “Dopo diverse interlocuzioni con il Presidente della Regione Renato Schifani, abbiamo accettato di buon grado e con grande entusiasmo di estendere il nostro network in Sicilia. Benché Comiso non fosse nei nostri piani nell’immediato — ha continuato Intrieri — per noi oggi ha un valore simbolico enorme. In Aeroitalia le decisioni le prendiamo dentro un CdA fatto di persone con tanti anni di aviazione alle spalle”.

Notizia ben accolta anche dai vertici Sac, la presidente Giovanna Candura e l’amministratore Nico Torrisi: “Ringraziamo Aeroitalia per aver risposto subito alle richieste della Sac, per aver investito tempestivamente su Comiso, addirittura anticipando gli operativi, e in generale per l’impegno preso per agevolare i siciliani negli spostamenti. Lo scalo ragusano è per noi parte integrante di un sistema aeroportuale che serve oltre metà dell’isola: è strategico dal punto di vista turistico e fondamentale per l’economia del territorio”.