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Ipotesi Green pass “rimodulato”: cosa potrebbe cambiare dal 31 marzo

Green pass
Dopo la fine dello stato d'emergenza cosa accadrà all'ormai celebre Green pass? Ecco le ipotesi in campo.

Non manca poi molto alla scadenza dello stato d’emergenza: questa, di fatto, è fissata per il prossimo 31 marzo 2022. Ad oggi escluderebbe, poi, l’ipotesi di un’ulteriore proroga.

“La situazione epidemiologica è in forte miglioramento − ha dichiarato il Premier Draghi − , grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese”.

Se lo stato d’emergenza dovesse essere davvero accantonato a fine marzo, cosa accadrebbe al Green pass? Più che alla netta eliminazione degli obblighi legati alla certificazione, si penserebbe al momento ad una rimodulazione, in base all’andamento della situazione pandemica, del Green pass.

A cosa penserebbe il Governo?

Secondo le prime indiscrezioni, il Governo potrebbe optare per un addio graduale al Green pass, per tappe. Si potrebbe, per esempio, partire facendo decadere l’obbligo di certificazione solo per determinate attività.

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Nei casi in cui ora risulta necessario il Super Green pass potrebbe in futuro bastare il Green pass “base”, mentre qualsiasi genere di certificazione potrebbe essere abolita in caso di partecipazione ad eventi all’aperto, o per l’ingresso in locali all’aperto.

Metteremo gradualmente fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all’aperto, tra cui fiere, sport, feste e spettacoli: è quanto, in effetti, dichiarato dallo stesso Mario Draghi.

Si esplicita, tuttavia, che altre voci desidererebbero un’abolizione totale e istantanea del Green pass.

Green pass a lavoro: cosa accadrà?

Il Green pass, al contrario, potrebbe rimanere lo strumento necessario per l’accesso ai luoghi di lavoro ancora per qualche mese: non si esclude, di fatto, una proroga dell’obbligo almeno fino al 15 giugno (data che attualmente segna, tra il resto, la fine dell’obbligo vaccinale per gli over 50).

La decisione in merito all’uso della certificazione in ambito lavorativo appare inevitabilmente legata allo smart working che, dopo il 31 marzo, verrà regolato per mezzo di accordi individuali tra azienda e lavoratore. Ciò cosa determinerà? Più persone torneranno a popolare i luoghi di lavoro e, di fronte a tale realtà, il Governo potrebbe ritenere ancora fondamentale possedere e mostrare la certificazione.