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Scuola, sindacati contro Azzolina: “Più soldi e un commissario per ripartire”

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I sindacati si scagliano contro le decisioni della ministra Azzolina sulla riapertura delle scuole: ecco quanto si critica e cosa si propone.

La scuola non può ripartire senza ingenti somme di denaro e la guida di un commissario: è quanto indicato dai cinque sindacati che non nascondono la loro disapprovazione nei confronti del lavoro di Lucia Azzolina, ministra dell’Istruzione in carica.

Questi, infatti, non sarebbero solo determinati a protestare contro i pieni poteri della donna ma desidererebbero anche contribuire alle decisioni sulla scuola: con il fine di raggiungere tale obiettivo, avrebbero predisposto per il prossimo mercoledì 13 maggio una campagna di videoassemblee sulle decisioni della ministra.

Secondo i segretari dei sindacati, intervenuti nel corso di un’ultima videoconferenza, i soldi dedicati alla rinascita della scuola italiana sarebbero insufficienti. Secondo Elvira Serafini, segretaria Snals, per riaprire infanzia e superiori occorrerebbero cinque miliardi e mezzo, ben due e mezzo in più rispetto ai tre miliardi pensati per l’istruzione.

Si richiedono risorse speciali ma ci si batte anche per ottenere un commissario, ovvero una figura esperta del settore pronta ad ascoltare le esigenze degli impiegati e, sulla base di queste, costruire quello che verrebbe definito un “vero e proprio Piano Marshall” per il rientro degli studenti.

E come si giudicano le modalità di rientro proposte dalla ministra Azzolina? Secondo quanto trapelato dalle dichiarazioni, anche questo ultimo punto avrebbe fatto discutere.

 “Non si può immaginare, a settembre, una classe metà in didattica a distanza, metà in aula – sostiene lo Snals -. La scuola è interazione.”

Si teme, infine, che fenomeni come i concorsi in estate o gli spostamenti di numerosi docenti in mobilità possano causare il caos alla fine della bella stagione e mettere in pericolo la popolazione.