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“Bere alcolici non protegge dal Covid-19”: attenzione alle fake news

L'alcol non protegge dalla malattia: tra le diverse fake news in circolazione, il Ministero della Salute smentisce anche questa che sta circolando sul web nelle ultime settimane.
Sono molte le fake news che, in queste ultime settimane, stanno circolando in merito all’emergenza sanitaria attualmente in corso. Per questo motivo, il Ministero della Salute ha avviato un’importante campagna di sensibilizzazione per smentire con evidenze scientifiche le notizie false. Tra queste, anche le notizie sulle presunte proprietà benefiche dell’alcol, che alimenterebbero stili di vita non salutari già molto diffusi.
 
Tra le fake news che circolano, una sostiene che birra, vino e distillati stimolino l’immunità al virus. “Il consumo di alcol non protegge in alcun modo dal Covid-19”. Abusarne aumenta il rischio di infezione perché “danneggia tutti i componenti del sistema immunitario”. Tra consumo di alcol e infezioni virali esiste, infatti, una correlazione dose dipendente. E questo vale anche per l’infezione causata da Sars-CoV-2. A spiegarlo è l’approfondimento “Assunzione di bevande alcoliche e Covid-19”, pubblicato sul portale dell’Istituto Superiore di Sanità.
 
L’assunzione dannosa e rischiosa di alcol causa una riduzione del numero e delle funzioni dei linfociti B, le cellule immunitarie, che difendono l’organismo; e “riduce il tono orofaringeo”, aumentando il rischio di introdurre germi nell’organismo, e “modifica la funzione dei macrofagi alveolari”, deputati a ripulire gli alveoli polmonari da polvere e patogeni, per cui diventa un potenziale fattore di rischio per la polmonite. Altra fake news che circola è quella in base alla quale un consumo pesante ucciderebbe il virus nell’aria inalata. In realtà l’alcol “non disinfetta la bocca e la gola, e non dà alcun tipo di protezione”.
Inoltre, il consumo eccessivo di alcol, soprattutto in quarantena, è particolarmente sconsigliato, perché oltre a sviluppare dipendenza, aumenta il rischio, la frequenza e la gravità degli episodi di violenza interpersonale, come la violenza nei confronti del partner, la violenza sessuale, la violenza sui giovani, sugli anziani e gli abusi e la violenza sui bambini.
 
L’uso dannoso e rischioso di bevande alcoliche durante il lockdown preoccupa gli esperti anche per un altro motivo, di tipo sociale: in quarantena potrebbe esser collegato, infatti, a “una potenziale crisi della salute pubblica”, come messo in luce da un articolo pubblicato su The Lancet Public Health. “Questo periodo di isolamento potrebbe portare a un picco di abuso di alcol, con ricadute in persone con problemi di dipendenza e potenziale sviluppo disturbi legati all’uso”.
 
Per concludere, gli alcolici sono nocivi per la salute e generano dipendenza. Il loro consumo non solo non protegge dal virus ma espone al rischio di sviluppare malattie serie, come cirrosi epatica, pancreatite e tumori. Per prevenire il contagio bisogna soprattutto rispettare le misure di distanziamento sociale (almeno 1 metro di distanza dalle altre persone) e lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone o soluzione a base di alcol per almeno 40-60 secondi.