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Musumeci ai siciliani: “Mi auguro che i giovani all’estero possano ritornare a casa”

Il presidente Nello Musumeci, augurando un lieto inizio anno, invita i giovani imprenditori siciliani realizzatisi all'estero a tornare sull'Isola per "renderle un servizio" attraverso lo sviluppo personali progetti lavorativi.

“Assieme al sostegno alle imprese e alla crescita del mercato formativo, il governo ha voluto operare per chiudere la stagione del precariato”. Lo ha detto il governatore Nello Musumeci, nel messaggio di auguri ai siciliani.

“Sono contento – ha proseguito – che per quasi diecimila lavoratori siciliani la pagina di un lavoro precario si sia definitivamente archiviata. Ma dobbiamo pensare anche a chi ha dovuto lasciare la Sicilia e vorrebbe tornarci”.

Il messaggio di fine anno del presidente Nello Musumeci recita, ancora: “Mi auguro che tutti quei giovani siciliani andati all’estero possano rientrare per mettere a profitto qui le esperienze maturate, non solo nel lavoro dipendente ma anche nell’autoimprenditorialità”.

Alla luce della diffusa crisi siciliana, che investe ogni settore produttivo, l’augurio per l’inizio del nuovo decennio del governatore Musumeci ha richiamato in particolare l’attenzione dell’imprenditoria invitando gli imprenditori siciliani realizzatisi nel mondo a sviluppare in Sicilia un loro progetto “per rendere un servizio alla  madre terra”.

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Il messaggio di Musumeci reca anche note di positività e speranza: “Il Pil sale più del previsto e l’occupazione è in lieve aumento; le esportazioni nell’ultimo trimestre sono tornate a crescere e l’industria delle costruzioni è in netta ripresa, grazie anche all’azione del Governo regionale che ha molto accelerato sulla spesa pubblica per investimenti. In centinaia di cantieri oggi si lavora nei Comuni dell’Isola con risorse messe a disposizione dalla Regione”.

Sembra proprio che il proposito principale per il nuovo anno sia quello di troncare definitivamente con l’ombroso passato che ha visto l’Isola occupare le più infime postazioni in molteplici classifiche nazionali a causa, soprattutto, afferma il governatore, di “omissioni ed errori recenti e remoti, compiuti tanto a Palermo quanto a Roma”.