Sono circa 6mila i medici e infermieri italiani che hanno intenzione di trasferirsi all'estero per lavorare: ecco la situazione in Sicilia.
fuga di cervelli
Secondo il report Censis 2023, i giovani italiani si distinguono per il loro dissenso silenzioso e per il trend della fuga dal Paese: i dati.
Fuga di cervelli: aumento di circa il 42% rispetto al 2013. I laureati italiani cercano lavoro altrove per via delle retribuzioni più alte rispetto all'Italia.
Sempre più laureati lasciano l'Italia, incapace di fornire loro adeguate opportunità lavorative: è quanto trapela dall'ultimo Rapporto sul sistema universitario 2021 della Corte dei Conti.
Sempre più giovani siciliani fanno i bagagli, lasciano la nostra isola spesso senza farvi ritorno. Il tasso migratorio dei giovani che lasciano la propria terra è tra i più alti del Paese. Cosa può fare la Sicilia per tenersi i suoi figli?
Non si sono calmate la acque in questi ultimi anni: continua la fuga di cervelli in Italia. In 5 anni, tra diplomati e laureati si arriva a 156 mila studenti "persi". Ecco il rapporto dell'Istat.
Primo lunedì di settembre, grande rientro dopo l'estate: ecco la programmazione televisiva del 3 settembre consigliata da LiveUnict... se avete voglia di trascorrere una serata di relax sul divano!
Le università meridionali investono sempre meno sui propri studenti, favorendo, di fatto, le concorrenti del Nord. Tra i non molto numerosi giovani che puntano ancora sul valore dell’istruzione, la maggioranza preferirebbe, quindi, spendere le proprie fatiche e i propri fondi in atenei del Settentrione, scegliendo di restare, il più delle volte, anche dopo la laurea. Si sente parlare ormai
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il nuovo bando Montalcini, che ormai da anni ha l’obiettivo di rivolgersi a tutti quei giovani ricercatori esteri che, partecipando al bando in questione, potrebbero avere la possibilità di guadagnarsi un posto come professore associato in una delle nostre università. L’iniziativa ha proprio lo scopo di arginare, anche se in maniera minima
Studiare per poi emigrare: la Sicilia tra emigrazione e immigrazione degli studenti. È di quattro a uno il rapporto tra gli studenti siciliani che decidono di andare a studiare all’estero per esperienza Erasmus e quelli stranieri che invece fanno i bagagli per venire a studiare in Sicilia. È dunque l’emigrazione a fare la parte del leone: nella sola città di Trapani due persone su tre
Il rapporto “Italiani nel mondo 2016”, presentato a Roma dalla Fondazione Migrantes, ha rilevato che ben 6.232 persone in più rispetto all’anno precedente si sono iscritte all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire). I partenti per lo più hanno un età compresa tra i 18 e i 34 anni e la meta preferita è la Germania mentre le maggiori regioni di emigrazione
“Esiste un collegamento enorme fra la fuga dei cervelli e la corruzione “, afferma Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione. Il nepotismo è piaga da anni di diversi atenei. Raffaele Cantone ha denunciato la corruzione che da tempo vige nelle più svariate sedi universitarie, da nord a sud. Le segnalazioni giungono frequenti all’ente che tutela la
È ormai diventato virale il post di Roberta D’Alessandro, ricercatrice italiana che vive e lavora in Olanda, al Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Tutto nasce da un messaggio pubblicato dal Ministro su Facebook, che nel dare “un’ottima notizia per la ricerca italiana”, si complimenta per il successo degli italiani al prestigioso bando, da oltre mezzo miliardo, dell’European Research
Fuga dagli atenei siciliani, il rettore Pignataro: “Usare i fondi europei per sostenere il diritto allo studio”. A Catania adottate contromisure per scongiurare abbandoni e ritardi nelle carriere, quest’anno matricole aumentate del 15%. “Da quando mi sono insediato, nel 2013, non perdo occasione per lanciare l’allarme sulle mancate iscrizioni di liceali nelle università siciliane, che scelgono di
16mila laureati hanno lasciato l’Italia solo nel 2013, il 50% in più rispetto all’anno precedente da quanto emerge dai dati Istat. Una perdita pari a “un miliardo e 984 milioni di euro trasferiti all’estero, solo nel 2013″ , visto che “un laureato costa in media allo Stato 124mila euro in formazione”: questo è quanto afferma Michèle Favorite in un’intervista
Se avessero viaggiato tutti insieme avrebbero affollato otto aerei di linea, tre treni “Italo” o, ad occhio e croce, circa 600 automobili. Oppure, se fosse ancora esistito, avrebbero potuto riempire il Titanic: non per raggiungere l’America, ma per volgere i propri orrizzonti a corsi di laurea di specialistica più adatti alle loro necessità. Stiamo parlando dei laureati