Economia e Impresa

UNICT – A Palazzo delle Scienze arrivano le “Giornate dell’economia del Mezzogiorno”

Ad aprire l’appuntamento catanese, il rettore dell’università Francesco Basile e il direttore del dipartimento di Economia ed Impresa Michela Cavallaro. A seguire la lectio magistralis del prof. Pietro Busetta (presidente della Fondazione A. Curella) sul tema “i frutti avvelenati della globalizzazione”.

Catania al centro del ciclo di cinque appuntamenti tematici dal titolo “Le Giornate dell’economia del Mezzogiorno” promossi dalla Fondazione Curella ed in programma tra Palermo e Catania fino al prossimo 25 novembre. Nel corso dei 5 appuntamenti del ciclo giunto alla decima edizione si parlerà di immigrazione ed emigrazione, credito ed economia, società e formazione, dalla crisi finanziaria degli enti locali alla fuga dei cervelli, passando per l’emergenza migranti al ruolo delle banche locali nell’economia mondiale: questi alcuni temi dei circa venti incontri che si svolgeranno in diverse sedi.

La tappa etnea, in programma mercoledì 22 novembre, alle 15,30, a Palazzo delle Scienze (corso Italia 55) è incentrata sul tema “La centralità siciliana nella globalizzazione” per invitare i giovani studenti e studiosi, docenti e addetti ai lavori a riflettere e confrontarsi sulle sfide che la globalizzazione pone alla crescita regionale con specifico riferimento alla Sicilia.

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Apriranno i lavori il rettore Francesco Basile e il direttore del dipartimento Economia ed Impresa Michela Cavallaro. Introdurrà l’evento il prof. Benedetto Torrisi (componente nel comitato scientifico delle giornate dell’economia del Mezzogiorno), interverranno i docenti Tiziana Cuccia, Maurizio Caserta, Roberto Cellini. Seguiranno le testimonianze del dott. Santo Sciuto del Credito Siciliano, del dott. Riccardo Galimberti della Confcommercio Impresa- Catania e del dott. Emiliano Abramo della Comunità di Sant’Egidio. Concluderà i lavori il prof. Pietro Busetta (presidente della Fondazione A. Curella) con la sua lectio magistralis sul tema “i frutti avvelenati della globalizzazione”.

Il confronto tra accademici ed esperti servirà per capire in che modo la globalizzazione incide sulle diseguaglianze regionali in Italia, per analizzare le “cause storiche” del dualismo italiano (carenza di infrastrutture, carenza di capitale fisico e umano, criminalità, capitale sociale) che hanno agito nei decenni della globalizzazione, sul ruolo delle “istituzioni” nei processi di crescita e sviluppo regionale nell’era della globalizzazione e in che modo la de-industrializzazione porta a modelli di sviluppo basati sui servizi che possano essere sostenibili. Ma anche per valutare la competitività rispetto alla globalizzazione, la sostenibilità di un modello di sviluppo nella nostra regione basato sul turismo e la centralità virtuale del sistema aeroportuale della Sicilia nel contesto del mediterraneo.