āAdulescentsā: per gli amanti della lingua francese questo termine potrebbe richiamare qualcosa di noto. Si tratta di coloro che si trovano a metĆ tra gli āadultesā e gli āadolescentsā, i non piĆ¹ giovani ma non ancora vecchi, gli eterni Peter Pan, i āforever youngā dei nostri tempi, e la lista potrebbe ancora andare avanti.
Ć questa categoria che viene oggi collocata tra i seguaci delle passioni tiepide, ovvero disinteressati a qualsiasi tipo di idea che possa in qualche modo sconvolgerli o provocare in loro una reazione diversa da quello che potrebbe essere un anonimo like sui social.
Nei giorni scorsi l’osservatorio Demos-Coop ha condotto un sondaggio, nel quale viene rilevato il fatto che gli italiani sono diventati sempre piĆ¹ incapaci di accettare responsabilitĆ ed incarichi di una vita da adulto, risultano fortemente dipendenti dalla famiglia e molto impauriti dalla vecchiaia.
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Coloro che hanno tra 25 e 36 anni sono ormai identificati come la generazione dell’incertezza. Non sono pronti ad abbandonare il passato e allo stesso tempo non vogliono affrontare il futuro, con tutte le incognite che questo comporterebbe; Bloccati in un limbo dal quale soltanto l’accettazione dell’essere adulti potrebbe liberare.
Ci sono poi i piĆ¹ giovani, le ultime generazioni figlie della globalizzazione e dello smartphone, che rivelano un ulteriore dato piuttosto interessante: il 39% di loro ammette di sentirsi solo. Nonostante l’infinita rete di amici, o meglio di “followers”, questa generazione ammette di sentire forte il bisogno di comunicare, di condividere e non postare, di interessarsi a qualcosa di veramente importante nella loro vita.
Tutto questo conferma il triste quadro che questi moderni individui hanno contribuito a comporre: dobbiamo rassegnarci ad essere l’era delle passioni tiepide, di coloro che non hanno “fedi”, ideali.
PerchĆØ ĆØ cosi difficile appassionarsi a qualcosa mentre diventa semplice abbandonarsi al disincanto? Ć una tendenza sicuramente negativa, ma non bisogna comunque colpevolizzare totalmente queste generazioni, dal momento che quando ci si vede catapultati in un mondo che ĆØ tutt’altro che idilliaco e quando sono pochi persino coloro che che credono nei giovani stessi ecco che viene semplice lasciarsi abitare da sconforto e disillusione.