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“Facevo sesso coi miei alunni per sentirmi bene”: la confessione di un’insegnante

FILE - In a Thursday, Feb. 27, 2014 file photo, former Davis High School English teacher Brianne Altice appears in Second District Court, in Farmington, Utah. Prosecutors say Altice had sex with an underage student after she was arrested in October 2013 in a sex abuse case involving another underage student. Court documents show Altice was arrested again Wednesday, Jan. 7, 2015, on new four new sex abuse charges and released from jail after posting $10,000 bail. (AP Photo/Standard-Examiner, Briana Scroggins, File) TV OUT; MANDATORY CREDIT

L’insegnante, Brianne Altice, trentasettenne, andava a letto con i suoi alunni, alcuni sedicenni e altri diciassettenni, perché secondo la sua stessa confessione, ciò la faceva stare bene.

 

Succede in una piccola cittadina dell’Utah, USA, a Kaysville, e più precisamente nel parcheggio della chiesa locale. La confessione riportata da lei in tribunale è stata pubblicata dai media e dai social: “Avevo problemi di autostima“, questa è stata la giustificazione della professoressa. I ragazzi la facevano stare bene con se stessa, le dicevano cose che aumentavano in lei l’autostima.

L’insegnante all’epoca dei fatti era sposata e il marito, conseguentemente alla sua confessione, ha chiesto il divorzio. Brianne Altice ha ottenuto una condanna alla detenzione per trent’anni nel 2015, ma solo recentemente, interrogata dal giudice, ha deciso di manifestare quelle che erano le sue motivazioni personali. Gli alunni infatti hanno poi deciso di denunciarla descrivendo i particolari della donna e i tatuaggi che portava sul braccio. L’insegnante ha infine concluso di aver perso effettivamente i suoi valori e che non esistono giustificazioni per le sue azioni.

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Uno dei tre alunni con cui andava a letto ha dichiarato di amarla e di aver avuto con lei una sorta di relazione (sentimentale o meramente carnale) durata quasi un anno. Una delle cose più particolari della vicenda è che la scuola era ben a conoscenza dei suoi equivoci comportamenti e di ciò che faceva coi suoi alunni, ma non ha preso provvedimenti per la risoluzione della questione, evitando perfino di contattare le autorità.