Altro

NASA – Scoperto un nuovo sistema planetario, 7 pianeti simili alla Terra

Questa figura mostra la possibile superficie TRAPPIST-1F, uno dei pianeti appena scoperti nel sistema TRAPPIST-1. Gli scienziati utilizzando il telescopio spaziale Spitzer e telescopi terrestri hanno scoperto che ci sono sette pianeti simili alla Terra nel sistema.
Questa figura mostra la possibile superficie TRAPPIST-1F, uno dei pianeti appena scoperti nel sistema TRAPPIST-1. Gli scienziati utilizzando il telescopio spaziale Spitzer e telescopi terrestri hanno scoperto che ci sono sette pianeti simili alla Terra nel sistema.

Una data storica e una scoperta senza precedenti.  Il 22 febbraio 2017, alle ore 19, ora italiana la Nasa ha annunciato la scoperta di un sistema solare con sette pianeti simili alla Terra, sei dei quali si trovano in una zona temperata in cui la temperatura è compresa fra zero e 100 gradi. E’ il più grande sistema planetario mai scoperto con tanti possibili “sosia” della Terra. La stella, chiamata Trappist-1, è distante 39 anni luce.

A rivelarlo il Telescopio spaziale Spitzer della NASA.  Ufficialmente si tratta del  primo sistema noto di sette pianeti simili alla Terra . Tre di questi pianeti sono saldamente collocati nella zona abitabile, l’area intorno alla stella madre in cui un pianeta roccioso ha più probabilità di avere acqua allo stato liquido.

“Questa scoperta potrebbe essere un pezzo significativo nel puzzle per trovare ambienti abitabili, luoghi che sono favorevole alla vita”, ha detto Thomas Zurbuchen, amministratore associato della Science Mission Directorate dell’agenzia a Washington. “Rispondendo alla domanda ‘siamo soli’ è una priorità della scienza superiore e di trovare così tanti pianeti come questi per la prima volta nella zona abitabile è un notevole passo in avanti verso questo obiettivo.”

Advertisements

Sfrutta i vantaggi di TEMU destinati agli studenti universitari per ottenere un pacchetto buono di 💰100€. Clicca sul link o cerca ⭐️ apd39549 sull'App Temu!

La ricerca è stata coordinata dall’università belga di Liegi ed è stata pubblicata sulla celebre rivista Nature, è stata coordinata dall’università belga di Liegi.