Arte

CATANIA – Palazzo Centrale, la storia del gioiello barocco nella città

Tra i vari monumenti in pietra lavica che adornano la città di Catania spicca, con il suo marmo bianco e il suo stile barocco, il Palazzo Centrale, che da quattro secoli “illumina” la celebre piazza Università.

Sede dell’Università degli Studi di Catania, il palazzo ospita anche il Rettorato, gli uffici dell’amministrazione centrale di Ateneo e la Biblioteca regionale “Giambattista Caruso”.  La sua storia risale al lontano 1696 e tra i vari architetti che concorsero alla sua costruzione ricordiamo Francesco e Antonino Battaglia e il palermitano Giovan Battista Vaccarini, che dopo il devastante terremoto del 1693 si era occupato della ricostruzione dell’impianto urbanistico della città.

L’edificio ospita un cortile interno a forma di chiostro mentre al piano nobile è situata un’aula magna affrescata da Giovan Battista Piparo che espone, sulla parete che fa da sfondo al podio accademico, un arazzo con lo stemma della famiglia d’Aragona. La Biblioteca dell’Università, una delle più antiche della città, conserva oltre 200.000 volumi tra preziosi codici, incunaboli, manoscritti e lettere autografe consultabili tra gli studenti dell’ateneo. A seguito del terremoto del 1818 l’architetto Antonio Battaglia si occupò dei lavori di restauro apportando alcune modifiche alla facciata del palazzo, mentre nel 1879 l’ingegnere Mario Di Stefano progettò degli accessi sulla strada. Il Palazzo Centrale è attualmente sede dell’Ateneo civico e ogni giorno ospita migliaia di studenti che hanno la possibilità di studiare all’interno di questo gioiello barocco.

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A proposito dell'autore

Viviana Guglielmino

Classe 1994, studentessa di lettere moderne presso l'Università degli studi di Catania. Scrivo per passione e leggo per diletto. Amo la storia, la moda (in tutte le sue sfumature) e la mia collezione di Vogue