Giurisprudenza

GIURISPRUDENZA – Esame Avvocato 2016: tracce equivoche e poco chiare, le testimonianze dei candidati

esame avvocato 2020

A pochi giorni dalla conclusione degli scritti per l’abilitazione forense in tutta Italia si sono riscontrati tra gli aspiranti avvocati dubbi e perplessità sulla stesura delle tracce da parte del Ministero della Giustizia.

Gli scritti si compongono di una redazione di pareri e atti: il primo giorno vengono assegnate due tracce di diritto civile e bisogna sceglierne una e poi scrivere il parere, il secondo giorno bisogna sempre scegliere una traccia e scrivere un parere ma stavolta di diritto penale, mentre il terzo e ultimo giorno bisogna redigere un atto da scegliere tra diritto civile, penale e amministrativo.

Le iniquità che sono state segnalate dai candidati in modo unanime riguardano la stesura di alcune tracce. Secondo le testimonianze:

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1) Parere di civile, 2° traccia: si parlava di somme predisposte a Sempronio ma senza specificare il titolo;

2) Parere di penale, 2° traccia: non era chiaro cosa avesse scritto Tizio sul modulo e si è creata una discordanza tra l’imputazione e ciò che dichiarava Tizio;

3) Atto di penale: traccia scritta male perché lasciava libera l’interpretazione del candidato e questo può pregiudicare la redazione stessa dell’atto in quanto non è stato espressamente richiamato l’istituto del concorso che indirettamente era collegato alla fattispecie presa in esame e dall’altro lato la traccia puntualizzava il comma 4 dell’art 99 c.p. ma sarebbe stato più corretto indicare genericamente l’art 99;

4) Atto di amministrativo: la normativa indicata per lo svolgimento della prova il d.lgs 42/2004 non è stata inserita nei codici di amministrativo commentati che i candidati avevano dietro, un Commissario l’ha trovata soltanto nel codice di La Tribuna non commentato e in una versione diversa dal pocket. Forse era presenta nel codice di La Tribuna delle leggi speciali di penale, ma i dubbi che sorgono sono di due avvisi: perché le case editrici non hanno incluso il codice dei beni culturali in un codice di amministrativo; è  molto strano che il Ministero abbia fatto una traccia su una normativa che i codici commentati non contengono. I candidati hanno potuto visionare il testo solo dopo aver ricevuto le fotocopie fatte dai commissari in aula, ovviamente si tratta di una penalizzazione per i candidati che hanno scelto e scritto l’atto di amministrativo, non soltanto per il tempo che hanno dovuto attendere per visionare la normativa di riferimento ma anche perché hanno potuto visionare solo le norme senza commento, a differenza degli altri candidati che hanno svolto l’atto di civile e penale;

5) Atto di civile: per Caietto, che doveva essere citato, non si comprendeva dalla traccia se fosse maggiorenne o minorenne, ovviamente la citazione è fondamentale per la correzione; in base all’interpretazione dei candidati, la commissione può considerare Caietto in modo differente rispetto a come è stato scritto sull’atto. In teoria potrebbe anche essere considerato un errore.

Per come sono state strutturate le tracce, non c’era la necessità di consultare la giurisprudenza: non era possibile cercare una sentenza risolutiva del caso, in linea con l’esame di abilitazione previsto per il 2017 dove l’utilizzo dei codici commentati è stato abolito. Un altro problema che può sorgere è l’anonimato perché, come è stato segnalato, pare che qualcuno abbia messo il numero sulla busta.

Per quanto riguarda, invece, le commissioni che correggeranno gli scritti ancora non sono usciti gli abbinamenti e, secondo le lamentele dei candidati, sarebbe impossibile praticare un controllo effettivo durante la fase di correzione. Il background ovviamente comprendeva perquisizioni, luce spenta nei bagni, espulsioni per bigliettini trovati e persino intere conversazioni trovate sul forum di MiniInterno, in cui alcuni candidati chiedevano aiuto durante lo svolgimento della prova, secondo le testimonianze di altri aspiranti avvocati che sono in possesso di materiale fotografico scatterà la denuncia presso la polizia postale.

A proposito dell'autore

Elisa Pagana

Elisa Pagana nata a Bronte (Ct) il 05/09/1991 studentessa di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Catania. Fin da piccola il carattere molto estroverso e vivace l'ha portata ad occuparsi di animazione. Appassionata di sport, cultura, viaggi e lingue. Amante della lettura e scrittura. Oltre a collaborare con liveunict, partecipa ogni anno a stage internazionali a sfondo giuridico.