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AMMISSIONE MEDICINA – Come presentare ricorso al Tar

Oggi si sta svolgendo in tutta Italia il test per le aspiranti matricole di Medicina e Chirurgia e di Odontoiatria. Un test che è considerato davvero molto difficile e che ogni anno sbarra la strada a diversi studenti.

Purtroppo è anche accaduto che diverse scorrettezze o disguidi da parte della commissione non hanno permesso il regolare svolgimento della prova. Per questo motivo diversi studenti, facendo ricorso al Tar, seguiti dai propri avvocati, sono riusciti ad avere il test convalidato e, di conseguenza, ad immatricolarsi.

Quali sono le procedure per presentare ricorso al Tar? 

Innanzitutto ci sono delle scadenza da tenere a mente: il ricorso può essere avanzato entro 60 giorni (inclusi i giorni feriali e festivi) dall’uscita delle graduatorie. Prima cosa da fare sarà quella di contattare un avvocato spiegando le ragioni che hanno portato a richiedere il ricorso. Successivamente, sarà necessario indicare l’Università dove si è svolto il test e il nome di un candidato che ha superato la prova. Dopo aver raccolto gli elementi, l’avvocato scriverà un ricorso e lo notificherà all’Università, al Ministero e al controinteressato, e alla fine, lo depositerà al Tar del Lazio.

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Il Tar, Tribunale Amministrativo Regionale, è un organo di giustizia amministrativa di primo grado chiamato ad intervenire nel caso si riscontri un atto lesivo nei riguardi del proprio interesse legittimo per le disposizioni provenienti da pubbliche amministrazioni.

Dopo aver depositato il ricorso, l’ufficio ricevimenti ricorsi assegnerà un numero di registro generale che contraddistinguerà il processo per tutta la sua durata. Il ricorso deve essere prima notificato alle controparti e ai controinteressati e poi depositato presso il TAR nei termini previsti dal codice. Ricordiamo che nella prima fase, il TAR può concedere la cosiddetta tutela cautelare e lo studente potrà immatricolarsi e iniziare a seguire le lezioni.

Diversi sono i motivi che possono spingere l’aspirante matricola a chiedere il ricorso. Ad esempio, basta un cellulare che squilla in aula mentre si è alle prese con i test, ritardo nell’inizio della prova rispetto agli orari previsti nel bando ufficiale, mancanza di aria condizionata, bisbiglio tra la commissione. Si tratta di fattori che, anche se apparentemente innocui, secondo l’Avvocatura, influiscono sullo svolgimento della prova.