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Petizione “Riforma magistratura onoraria”: preferire i tirocinanti su tutti, i pro e i contro

 

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Un tirocinante lo scorso 10 marzo, presso il Tribunale d’Imperia, ha lanciato una petizione sul sito Change.org dal titolo: “Riforma magistratura onoraria: Prima i tirocinanti! Per una giustizia più giovane e giusta”.

Quella del giudice onorario è una professione a cui si accede con la laurea in giurisprudenza più un titolo, ossia abilitazione in avvocatura o docente universitario o tirocinio presso gli uffici giudiziari. Quest’ultimo dà un titolo preferenziale per diventare giudice onorario ma, ovviamente, non dà la precedenza.

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Il tirocinante che ha promosso la petizione si chiama Gabriele Marco Chiparo, 26 anni di Civezza (Imperia) e laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova. In esclusiva per LiveUnict spiega l’importanza di questa petizione all’interno di una cornice non proprio propositiva per i giovani laureati:

“L’idea della petizione mi è venuta lo scorso 10 marzo quando, tornando a casa dopo una giornata in tribunale, ho visto alcuni post di miei amici su Facebook che, nel gruppo Tirocini, Uffici Giudiziari e Magistratura e si lamentavano per quanto accaduto quella sera in Senato. L’aula discuteva della riforma della magistratura onoraria e il PD aveva presentato un emendamento per dare a noi tirocinanti la precedenza assoluta su ogni altra categoria professionale.
Le destre e il M5S si sono opposti con veemenza. Hanno accusato il sistema di scarsa trasparenza e Vito Crimi del M5S ha letteralmente detto che noi tirocinanti siamo tutti “figli di papà”. La cosa ha colpito molti, anche perché il suddetto Crimi è un assistente giudiziario, ruolo da cui ci si aspetterebbe un minimo di conoscenza della nostra attività. A seguito dell’opposizione il PD ha ritirato l’emendamento. Gli oppositori, di cui tre di loro sono avvocati uno è magistrato e uno assistente giudiziario, dovrebbero capirsene qualcosa di tribunali. Ma a quanto pare siedono da troppo tempo a Palazzo Madama e si sono persi la quantità e la qualità del lavoro da noi svolto negli ultimi 3 anni.
Insomma, quella sera cercavo una soluzione al problema e mi è venuto istintivo pensare a change.org, il sito che consente di lanciare petizioni. È facile da usare e permette di diffondere velocemente il proprio messaggio. Così ho scritto, a caldo, una paginetta al pc e poi ho condiviso la petizione tramite Facebook”.

Quale sarebbe lo scopo della petizione?
“Lo scopo della petizione è quello di aprire il mondo della magistratura onoraria ai giovani: siamo tutti laureati a pieni voti e abbiamo fatto 18 mesi affiancando un magistrato togato: siamo preparati, aggiornati ed entusiasti. Sono convinto che saremmo all’altezza del compito e saremmo anche più veloci degli attuali magistrati onorari, anche solo per il fatto che non abbiamo un doppio lavoro. Troppo spesso, infatti, si vedono avvocati 50enni che fanno il doppio lavoro e questo, in un’epoca di grande disoccupazione giovanile, penso che sia profondamente ingiusto.”

A questo punto, è giusto anche sentire l’opinione di laureandi e laureati data l’importanza dell’argomento. LiveUnict ha raccolto alcune testimonianze a caldo:

Michele Placido Pennisi, neolaureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bologna: “Se un emendamento di questo tipo fosse passato, si sarebbe rischiato un inflazionamento anche da questo punto di vista, come se non bastasse quello avvenuto con le altre professioni giuridiche. Inoltre un tirocinante non ha la competenza, l’esperienza e la maturità adatta per ricoprire il ruolo di giudice onorario anche se si tratta di cause irrisorie rispetto a quelle di cui si occupano i giudici togati. È giusto mantenere come requisito d’accesso l’abilitazione ad avvocatura senza preferirgli come titolo il tirocinio presso gli uffici giudiziari”.

Federica Pinto, laureanda in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania: “Le competenze necessarie per svolgere un simile ruolo non si possono acquisire soltanto con un’attività di tirocinio. È giusto che abbia la sua valenza, ma di certo non può essere preferito per l’accesso ad una professione.”

Maura Mugavero, laureanda in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova: “Il tirocinio ha un suo punteggio ma se si fosse garantito l’accesso alla professione di giudice onorario sulla base di un tirocinio il risultato sarebbe stato discriminatorio nei confronti di altri colleghi che avrebbero voluto accedervi senza aver svolto il tirocinio presso gli uffici giudiziari.”

Concetta Maccarrone, laureata presso l’Università degli Studi di Catania e tirocinante presso Corte d’Appello di Catania:  “Io parto dal presupposto che la magistratura onoraria non dovrebbe esistere, in quanto il livello di preparazione di questi giudici è nettamente inferiore dei magistrati togati, nonostante ciò però svolgono le stesse funzioni e hanno una tutela minima. Detto ciò, però ritengo che se il parlamento ha intenzione di mantenere in vita questa figura, è meglio che venga svolta da gente giovane e preparata. In soli 4 mesi di tirocinio con il giudice ho già imparato tantissimo, l’ottica è completamente diversa da quella di un avvocato (professione svolta dal 90% dei magistrati onorari), scrivo sentenze, dispositivi, ordinanze, partecipo attivamente  alle camere di consiglio, imparo come un giudice si organizza il lavoro, come fissare le udienze ecc.. Tutte attività queste che in 18 mesi, credo di riuscire ad imparare in modo preciso, abbinate ad uno studio mirato e approfondito delle materie da trattare, penso che il risultato sarebbe ottimale.”

Alla luce di queste opinioni che manifestano i pro e i contro su una questione che ha la sua importanza. Voi che opinioni avete a riguardo? Ecco il link della petizione.

A proposito dell'autore

Elisa Pagana

Elisa Pagana nata a Bronte (Ct) il 05/09/1991 studentessa di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Catania. Fin da piccola il carattere molto estroverso e vivace l'ha portata ad occuparsi di animazione. Appassionata di sport, cultura, viaggi e lingue. Amante della lettura e scrittura. Oltre a collaborare con liveunict, partecipa ogni anno a stage internazionali a sfondo giuridico.