Sono circa 9 mila. Si tratta degli studenti che nell’anno accademico 2014/15, dopo aver sostenuto i test di ammissione in Medicina, avevano presentato ricorso per irregolaritĆ . Il Tar ne aveva permesso lāiscrizione in soprannumero, ma con riserva.
ĆĀ arrivata in questi giorni la risposta definitiva: il Tar del Lazio ha sciolto la riserva sui āricorrentiā, che adesso potranno regolarmente proseguire gli studi. Senza dubbio, la decisione del Tribunale ha assestato un bel colpo al sistema del numero chiuso e ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai Ā ragazzi che avevano presentato ricorso.
“Tutti noi studenti ci sentiamo piĆ¹ liberi āĀ spiega Daniele, uno degli studenti ammessi in soprannumero Ā all’UniversitĆ di Catania āĀ il fardello che incombeva su di noi non cāĆØ piĆ¹, possiamo continuare a studiare sereni, sostenendo gli esami che ci aspettano e condividendo con i nostri colleghi questo percorso di studi”.
Sfrutta i vantaggi di Amazon Prime destinati agli studenti e ottieni uno sconto sull'abbonamento tramite LiveUniversity. Iscriviti ora e ottieni tre mesi gratis!
Lāammissione definitiva senza riserva significa la realizzazione di un sogno per circa 9 mila ragazzi e, soprattutto, ĆØ una risposta certa a tanti interrogativi.
āSul piano burocratico, adesso ā continua DanieleĀ ā Ā siamo studenti di medicina a tutti gli effetti, lā iscrizione con riserva, in sintesi, poneva tutti noi studenti ‘ricorsisti’ (abbiamo preso questo nome,anche se in realtĆ il termine corretto sarebbe ricorrenti) in un equilibrio instabile, cāĆØ stata, infatti, per un anno e mezzo la possibilitĆ che i nostri studi fossero ritenuti vani (nonostante avessimo seguito le lezioni e superato tutte le materie), poichĆ© una sentenza negativa avrebbe significato, per noi, unāuscita di scena davvero spiacevole”.
Ma non ĆØ sempre stato tutto facile. Nelle aule di Medicina cāera tensione, inizialmente i ricorrenti non erano stati accolti favorevolmente, alcuni dei loro colleghi avevano tentato un contro-ricorso, mentre alcuni tra iĀ docenti si erano dimostrati, secondo le testimonianze, abbastanza arroganti. Adesso, la situazione sembrerebbe essere cambiata.
āIn principio, non conoscendoci, si avvertiva un poā di resistenza nello stringere amicizia reciproca tra ‘testisti’ e ‘ricorsisti’, ma, dopo qualche settimana, lāaiuto ĆØ stato reciproco, tutti noi, infatti, eravamo dāaccordo su una cosa, chi avesse voluto studiare lāavrebbe fatto, āricorsistaā o meno,e si sarebbe guadagnato sul campo quellāaccesso che, inizialmente, gli era stato negato. La medicina ĆØ la scienza che, per antonomasia, prevede lāaiuto dellāaltro, di chi ne ha bisogno, posso dire, quindi, con serenitĆ , che tutti ci siamo aiutati vicendevolmente. Per quanto riguarda i professori cāĆØ stato un atteggiamento equo, nessuno era privilegiato o meno, seduti su quella sedia non eravamo ‘ricorsisti’ o ‘testisti’, ma, semplicemente, studentiā.
Eppure, cāĆØ ancora qualcuno che oppone resistenza. Gli ammessi regolarmente in Medicina ritengono che lāiscrizione in soprannumero dei colleghi non permetta di svolgere regolarmente le lezioni e i laboratori.Ā
āChiaramente ā conclude lo studenteĀ Ā āĀ una facoltĆ che, da qualche anno a questa parte, occupa le sue aule con un numero prestabilito di studenti non ĆØ abituata a cambiare repentinamente lāassetto delle aule stesse. Devo ammettere, perĆ², che, grazie allāutilizzo di aule piĆ¹ capienti tutti noi abbiamo potuto assistere alle lezioni dei professori, le aule sono fornite di proiettori e di microfoni, per permettere a tutti di usufruire delle spiegazioni dei docenti in maniera ottimale. Per quanto riguarda i laboratori la stabilizzazione di ‘turni’ permetterebbe a tutti noi una fruizione ottimale, senza incidere sulla qualitĆ , che, quindi, non verrebbe minimamente intaccata. Secondo un mio parere un numero piĆ¹ alto di studenti provvede ad aumentare lo scambio culturale, che, , non scredita il livello di formazione, ma, al contrario, lo arricchisce, poichĆ© il problema posto da un singolo studente diventa problema di tutti ed ĆØ palese che, un parere altrui arricchisca la propria cultura, facendo sƬ che questo diventi patrimonio della collettivitĆ ”.
Due anni fa nessuno avrebbe scommesso su un ricorso per l’accesso in Medicina. Oggi gli atenei italiani dovrebbero iniziare ad adattarsi: nel 2014/15 sono stati ammessi complessivamente ben 19 mila studenti, adesso che i ricorsi sono piĆ¹ frequenti potrebbero esserne ammessi tanti altri ancora.