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UNICT – Nuovi pozzetti e canali di scolo alla Cittadella: chiude la piscina universitaria?

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Solo pochi giorni fa la zona antistante il Dipartimento di Chimica era totalmente allagata. Un’ondata di maltempo aveva fatto sì che nell’area si creasse una vera e propria piscina, scatenando le lamentele e le proteste degli studenti e del personale d’Ateneo. Il problema si ripresenta da tempo (non solo nei pressi di Scienze Chimiche), e adesso qualcosa finalmente si muove.cda

Il 17 ottobre è stato presentato il Programma triennale delle opere pubbliche dell’Università degli Studi di Catania. L’Ateneo catanese infatti, ha approvato una serie di interventi edilizi, tra cui uno dei più urgenti da realizzare riguardano proprio gli “Interventi di adeguamento della rete acque meteoriche alla Cittadella Universitaria”. Per evitare quindi che la zona si allaghi nuovamente, causando enormi danni a studi e soprattutto laboratori didattici e di ricerca, verranno investiti 250 mila euro per la costruzione di pozzetti di contenimento dell’acqua reflua e di un nuovo canale di scolo. Uno dei principali problemi riguarda infatti i canali di scolo della Cittadella Universitaria: quello presente nella zona del Cus fa defluire l’acqua verso il canale appartenente al Comune, in via Santa Sofia, che però si satura troppo velocemente; una valvola  dovrebbe evitare che l’acqua, una volta riempito il canale di scolo del Comune di Catania, defluisca nuovamente e senza alcun intoppo.

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La componente studentesca (di cui Gabriele Monterosso, Davide D’Amico, Stefano Orlando, Angelo Crimi, Thomas Piticchio e Felicia Acquaro, nei diversi ruoli rappresentativi e spettanti all’interno dell’Ateneo) ha sostenuto l’iniziativa portata avanti da ingegneri e dirigenti, dato l’annoso problema che si ripresenta ad ogni precipitazione meteorologica intensa.

A gennaio 2016 partiranno finalmente i lavori, con una durata complessiva di quattro mesi, di cui il responsabile è l’Ing. Iacona. Ricordiamo, però, che il problema, come è stato sottolineato più volte, non dipende esclusivamente dall’Ateneo, anzi rientra in una situazione di inadeguatezza delle infrastrutture di raccolta acque cittadine. I lavori potranno perciò contenere in parte le ondate del maltempo, ma dovrà soprattutto essere il Comune di Catania ad assumersi le responsabilità e ad attuare degli interventi, che sicuramente non partiranno prima dei due anni.

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Proseguono intanto i lavori per i danni causati nei piani sotterranei del Dipartimento di Scienze Chimiche dove, a causa del maltempo, sono state danneggiate diverse strumentazioni e allagati laboratori ed uffici dei professori. L’acqua all’interno della struttura, come si evince dalle foto sottostanti, ha difatti superato il metro di altezza.

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