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Bullismo e cyberbullismo, sempre piĆ¹ ragazze tra gli aggressori

bullismo 1ƈ il portale Skuola.net a lanciare la campagna educativa itinerante ā€œUna vita da socialā€ della Polizia Postale e delle Comunicazioni. Di 15.268 ragazzi intervistati 1 su 3 dichiara di essere stato vittima di bullismo o cyberbullismo. La notizia piĆ¹ sorprendente ĆØ la massiccia presenza femminile tra gli aggressori: viene meno lo stereotipo che le ragazze siano le vittime e i ragazzi gli aggressori.Ā I bulli nel 72 % dei casi, come emerso dalla ricerca, agiscono principalmente in gruppo (lā€™unione ovviamente ha sempre fatto la forza, purtroppo anche in queste circostanze a dir poco spiacevoli) e tendono a preferire vittime dello stesso sesso.

Sebbene i media ci bombardino di notizie di cronaca che denunciano bullismo virtuale, inveceĀ  questa ricerca rivela che ĆØ proprio offline che lā€™87% di vittime viene preso di mira. Degli episodi invece ā€œonlineā€ di bullismo, Ā sono le femmine rispetto ai maschi le principali cavie coinvolte, interessata in questo senso anche la fascia di etĆ  compresa tra gli 11 e i 13 anni di etĆ . Non cā€™ĆØ da meravigliarsi dal momento che non ĆØ difficile vedere in giro bambini che a quattro anni riescono a maneggiare smartphone meglio dei loro genitori, che a 8 hanno giĆ  un ipad in mano e chattano su facebook con gli amichetti di scuola e a 13 vantano un profilo su Twitter e Instagram. I genitori che ritardano questa sorta di rito ā€œiniziaticoā€con i loro figli con la tecnologia sono additati come moralisti antiquati, siamo in fondo nel 2015 perchĆ© rivendicare dei principi, perchĆ© non ricordarsi che ā€œcā€™ĆØ un tempo per tuttoā€ e che bruciare le tappe spesso si rivela fallimentare? Piuttosto, i ben pensanti fiduciosi che invece cedono volentieri come un giocattolino il loro pc, consentendo quindi ai loro figli di accedere facilmente a social network. Credono che sia giusto, nellā€™era della tecnologia, dei computer, del tutto facile e immediato, del tutto illimitato, che i loro figli, eredi di questa folle innovazione di cui noi stiamo finendo per essere vittima, apprendano fin da piccoli le risorse che hanno a disposizione.

Chiusa questa piccola riflessione personale, torniamo ai dati relativi al sondaggio. Dalla ricerca infatti emerge una certa difficoltĆ  nelle vittime nel raccontare gli atti di bullismo: 1 su 3 non ne parla con nessuno, Ā (le cause sono nel 30% dei casi la vergogna, lā€™esigenza di farsi giustizia da soli nel 24% soprattutto nei maschi). Confrontando le differenze dovute alle diverse etĆ , tra i 14 ed i 17 anni cresce la percentuale di vittime nel silenzio, mentre tra gli 11 ed i 13 anni si registra una maggiore propensione a confidarsiĀ con gli adulti di riferimento (genitori, professori, ecc), di cui il 42% si confida con i genitori. Lā€™ottica omertosa ĆØ difficilmente estirpabile anche tra i testimoni che hanno assistito allā€™atto di bullismo: uno su 4 ĆØ rimasto in silenzio: ā€œmi hanno insegnato a farmi i fatti mieiā€, questa la lapidaria giustificazione data.

Il Questore di Catania Marcello Cardona, commentando i dati, ha aggiunto: ā€œAd una crescita del fenomeno corrisponde uno sforzo piĆ¹ intenso della Polizia di Stato, non solo sul fronte della repressione, perchĆ© lā€™arma piĆ¹ efficace ĆØ senza dubbio rappresentata dalle attivitĆ  di prevenzione. La Polizia di Stato, infatti, ĆØ ormai da anni impegnata in incisive campagne di sensibilizzazione e prevenzione per i ragazzi e di formazione informazione per insegnanti e genitori, al fine di non sottovalutare il problemaā€ . Marcello La Bella, dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni, commenta: ā€œ I dati in nostro possesso e la nostra esperienza nelle scuole a diretto contatto con gli studenti, confermano ancora di piĆ¹ quanto il fenomeno sia diffuso tra i minori. Sono giĆ  58 le scuole di questa provincia ove gli esperti della Polizia postale hanno incontrato circa 12.000 ragazzi. Diventa sempre piĆ¹ preoccupante il bullismo al femminile che vede coinvolte sempre piĆ¹ minori in gravi episodi di violenza ai danni di coetanee. negli ultimi mesi, nella provincia etnea, sono stati almeno tre i casi di cyber bullismo al femminile accaduti, tutti opportunamente segnalati alla Procura della Repubblica per i minorenni, guidata dal procuratore Caterina Aiello, con cui vi ĆØ unā€™ottima e costante sinergiaā€ .

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A proposito dell'autore

Maria Eleonora Palma

Autore - Sono nata il lontano 24 Novembre del 1993 a Vittoria, una piccola cittĆ  in provincia di Ragusa. Mi divido tra Catania, dove frequento il primo anno della facoltĆ  di Scienze e Tecniche Psicologiche, e la mia cittĆ  natale che amo tanto e a cui sono legati ricordi, amicizie e impegni vari. Sono una persona piuttosto socievole e accogliente, amo fare nuove esperienze (per questo piuttosto spesso mi ritrovo in situazioni buffe e stravaganti, comunqueā€¦ sorvoliamo la faccenda!). Mi piace molto scrivere, leggere libri di tutti i generi e sono da ormai 4 anni educatrice in ACR (Azione Cattolica Ragazzi). I bambini sono il mio piccolo laboratorio: mi piacerebbe in futuro lavorare con loro, e grazie a questa opportunitĆ  ho scoperto pian piano che i bambini non sono dei piccoli ā€œmostriciattoli capricciosiā€, anzi un continente di emozioni, pensieri e comportamenti da scoprire. Eā€™ molto bello e gratificante lavorare e avere a che fare con loro, spesso sono piĆ¹ sensibile e profondi degli adulti. Mi piacciono gli animali, anche se per ragioni di spazio, non ne tengo alcuno a casa. Lā€™ultimo libro che ho letto ĆØ Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, uno dei miei libri preferiti, riletto piĆ¹ volte, questa ĆØ la terza, e credo uno dei testi meglio riusciti sullā€™autismo infantile. Non appena riuscirĆ² a ritagliarmi un poā€™ di tempo, vorrei iniziare un corso di fotografia. Quello che mi manca ĆØ la Reflex, ma questo non ĆØ un problema.