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#Io non lavoro gratis per Expo: 18500 “volontari”

#Io Non Lavoro Gratis per ExpoMaggio è vicino, Milano si sta tirando a lucido per il grande evento, l’Expo 2015, l’avanzamento dei lavori sembra essere giunto al 90%, insomma ci siamo quasi. Ci sono grandi attese, ma anche tante delusioni.

La città sembra, infatti, essere divisa in due: se da un lato c’è chi continua ad attendere l’Expo con molto entusiasmo, convinto che questa grande manifestazione sarà una vetrina mondiale unica, ricca di possibilità e business per il capoluogo meneghino e per l’Italia intera, dall’altro c’è una schiera di lavoratori, perlopiù giovani, che alzano la voce per dire No a Expo Milano.

Il malcontento nei confronti dell’Esposizione Mondiale cresce con l’avvicinarsi dell’evento. Tante le manifestazioni contro la realizzazione dell’esposizione, ma la cosa più preoccupante è che dei 20000 reclutati per lavorare da maggio a ottobre 2015, 18500 lo faranno gratis, sono i cosiddetti “volontari”.

Tutto è iniziato con l’accordo siglato nel luglio 2013 da Expo spa con i sindacati che prevedeva l’assunzione di 835 persone mediante contratto di apprendistato da 7 o 12 mesi, 340 giovani under 29che parteciperanno a un percorso formativo rispettivamente di 70 e 120 ore per il conseguimento delle qualifiche di “operatore Grande Evento”, “specialista Grande Evento” e “tecnico sistemi di gestione Grande Evento”. Nell’accordo sindacale è stato codificato anche il lavoro gratuito (“volontario”) di 18500 giovani.

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Tuttavia, quello che colpisce di più è che molti giovani hanno accettato di mettere a disposizione le loro conoscenze per la causa Expo, consapevoli che il loro lavoro non sarà retribuito.

Si tratta, nella maggior parte dei casi, di studenti o neolaureati in lingue o comunque in facoltà umanistiche affini, magari con una o più esperienze all’estero, vogliosi di entrare nel mondo del lavoro attraverso un’esperienza internazionale quale sarà l’esposizione.

Si tratta di giovani che lavoreranno, come accompagnatori, hostess o steward e che dovranno vivere e spostarsi a Milano, tutto senza ricevere nulla in cambio se non la vana promessa che il volontariato farà curriculum e che conosceranno tanta di quella gente, nei mesi in cui si svolgerà l’Expo, che poi per loro trovare lavoro sarà facilissimo.

Inutile dire che in tanti si sono già mobilitati, da un anno a questa parte, per esprimere il loro disaccordo e organizzare scioperi di massa proprio il giorno dell’inaugurazione dell’esibizione che coincide con il primo maggio, festa nazionale dei lavoratori.

Proliferano gli iscritti alla pagina Facebook Io Non Lavoro Gratis per Expo e da poco è apparso un video denuncia sul blog di Grillo, La Cosa Channel.

Lo stesso Giuseppe Sala, Commissario Unico Delegato del Governo per Expo Milano 2015, si è schierato dalla parte degli attivisti che protestano contro il lavoro non retribuito; e anche il rapper  Frankie Hi-Nrg, proclamato ambasciatore dell’Expo di Milano, dal canto suo, ha rinunciato al ruolo di cui era stato investito.

Certo è che l’esibizione sarà un’ottima vetrina per l’Italia e potrà far dare un respiro di sollievo all’economia del nostro Paese, ma forse poteva essere gestita un po’ meglio.