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Ecco come le emozioni influiscono sulla salute dei nostri organi

emozioni-organiMens sana in corpore sano, diceva il latino Giovenale, secoli fa. Non si sbagliava, per aver sane le facoltà dell’anima, bisogna aver sane anche quelle del corpo in virtù dell’unità psicofisica.

Ma le delucidazioni arrivano dall’Oriente, e più precisamente dalla Medicina Tradizionale Cinese. Secondo questo ramo, tutte le malattie e le sofferenze fisiche di origine interna nascono dallo squilibrio delle emozioni. Il Taoismo, la cui filosofia è alla base dell’energetica cinese, individua cinque emozioni primarie collegandole ai principali organi interni: la gioia al Cuore, la collera al Fegato, la paura al Rene, la tristezza al Polmone, il pensiero ansioso alla Milza.

Nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC) si parla di sette emozioni:

  1. Gioia

  2. Rabbia

  3. Ansia

  4. Rimuginazione

  5. Dolore

  6. Paura

  7. Spavento

Ed ecco una classificazione dei pro e dei contro che le emozioni possono causare su un determinato organo:

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  • Il Cuore si apre in un clima gioioso, ma la troppa gioia fa palpitare il Cuore e sconvolge il plesso solare; La superstimolazione può portare a problemi di fuoco di cuore, connesso con sintomi quali sensazioni di agitazione, insonnia e palpitazioni.

  • La collera può essere una valvola di sicurezza per salvaguardare l’integrità del Fegato, ma la rabbia in eccesso lo danneggia; Nel lungo periodo può portare a pressione alta e può causare problemi allo stomaco e alla milza.

  • La paura ci stimola ad agire con prudenza conservando l’energia nei Reni, ma se sproporzionata e irragionevole provoca una perdita di liquidi e di energia essenziale; Gli organi più a rischio sono i reni. In caso di estrema paura, la capacità del rene può essere compromessa portando alla minzione involontaria. Questo può essere un problema particolare per i bambini.

  • Lo spavento è un’altra emozione non specificamente correlata ad un solo organo.
    Si distingue dalla paura per la sua natura improvvisa e inaspettata. Lo spavento colpisce principalmente il cuore, soprattutto nelle fasi iniziali, ma se persiste per un certo tempo, diventa paura e si sposta ai reni.

  • La tristezza favorisce l’interiorizzazione e la sensibilità percettiva utili al Polmone, ma l’eccesso o la mancanza di pianto blocca il petto e intasa le vie respiratorie;

  • L’Ansia ferisce i polmoni. I sintomi più comuni di ansia estrema sono la ritenzione del respiro, la respirazione poco profonda e irregolare. La mancanza di respiro sperimentato durante i periodi di ansia è comune a tutti. L’ Ansia ferisce anche l’organo accoppiato ai polmoni, il grosso intestino. Ad esempio, le persone iper-ansiose sono inclini alla colite ulcerosa.

  • La riflessione è necessaria alla Milza per dare forma ai pensieri, ma l’eccesso di preoccupazione provoca disturbi allo stomaco.

  • La Rimurginazione è il troppo stimolo intellettuale può causare pensosità. In MTC, la pensosità o la concentrazione sono considerate il risultato del pensare troppo o di un’eccessiva stimolazione mentale ed intellettuale. Qualsiasi attività che comporti un eccessivo sforzo mentale, può comportare il rischio di causare disarmonia. L’organo più direttamente a rischio è la milza. Questo può portare a un deficit, causando a sua volta preoccupazione e conseguente affaticamento, letargia, e incapacità di concentrarsi.

  • Il dolore che rimane irrisolto è in grado di creare disarmonia nei polmoni. I polmoni sono più direttamente coinvolti da questa emozione. Una espressione normale e sana del dolore può essere espressa in forma di singhiozzi, che originano nel profondo dei polmoni – respiro profondo ed espulsione dell’aria con il singhiozzo. Tuttavia il dolore che rimane irrisolto e diventa cronico, è in grado di creare disarmonia nei polmoni. Questo a sua volta può interferire con la funzione del polmone.

Non ci sono quindi emozioni negative in sé, ognuna ha la sua funzione nel garantire e favorire la vita. Un non corretto equilibrio di queste è causa del nascere di patologie.

Le emozioni non causano alcuna malattia o debolezza nel corpo. Tuttavia, quando le emozioni sono così potenti da diventare incontrollabili, tanto da sopraffare o possedere la persona, allora possono provocare gravi lesioni agli organi interni e dare corso alla malattia. Non è l’intensità quanto la durata prolungata o un’emozione estrema, che provocano danni.

Mentre i medici occidentali tendono a sottolineare gli aspetti psicologici dei disturbi psicosomatici, il danno patologico agli organi interni è molto reale ed è di primaria importanza per la guarigione.

A proposito dell'autore

Serafina Adorno

Classe 1989. Dalle sabbie dorate agrigentine e dalla bianca scala dei turchi si è trasferita a Catania per intraprendere i suoi studi e iniziare a dare forma ai suoi sogni. Laureata in Lingue e letterature comparate, lavora nella comunicazione e nei Festival del cinema.